La fede silenziosa di san Giuseppe nella Presentazione al Tempio
La festa della Presentazione di Gesù al Tempio, che celebriamo oggi, ci ricorda l’importanza del compimento delle leggi di Dio e la manifestazione di Gesù come "luce per illuminare le nazioni", come profetizzato da Simeone. Tuttavia, tra tutti i personaggi di questa scena, san Giuseppe emerge come una figura che incarna un aspetto fondamentale della vita cristiana: la fede silenziosa, l'obbedienza e il servizio incondizionato.
Un uomo di fede e di obbedienza
San Giuseppe, pur non avendo parole scritte nei Vangeli su questo momento, è presente nel compimento della Legge. Come ogni devoto ebreo, Giuseppe avrebbe accompagnato Maria e il bambino Gesù al Tempio di Gerusalemme per adempiere al rito della purificazione di Maria e della presentazione del primogenito a Dio, secondo la Legge di Mosè (cfr. Luca 2,22-24). Questo gesto, apparentemente semplice, era il segno di una grande fede, di una continua obbedienza al piano divino. Giuseppe, come capo della Sacra Famiglia, non ha esitato ad adempiere al volere di Dio, nonostante la straordinarietà dell’incarico che gli era stato affidato.
San Giuseppe e il mistero messianico
Se ci riflettiamo, Giuseppe era consapevole che il bambino che stava portando al Tempio non era un bambino come gli altri. L’angelo gli aveva rivelato che questo bambino era il Messia promesso (cfr. Matteo 1,20-21). Ma quale era il suo pensiero in quel momento? San Giuseppe, pur non comprendendo appieno il mistero che circondava Gesù, ha accettato senza esitazioni il ruolo che gli era stato assegnato: essere il custode, il padre putativo, che avrebbe cresciuto il Figlio di Dio.
La Presentazione al Tempio, in un certo senso, è il momento in cui Giuseppe, insieme a Maria, affida Gesù completamente al disegno di Dio, accettando che il destino di Gesù fosse nelle mani del Padre celeste. Giuseppe non cercava il protagonismo, ma era disposto a fare la sua parte con umiltà, mettendo la sua vita e quella della sua famiglia nelle mani di Dio.
Il silenzio di Giuseppe: la sua forza interiore
Nel Vangelo, Giuseppe è un uomo di pochi ma significativi gesti. Non pronuncia mai parole nel Vangelo, ma la sua vita è piena di azioni di fede. Come scrittore spirituale, potremmo dire che il silenzio di Giuseppe è una forma di eloquenza. Il suo "sì" a Dio non è mai urlato, ma è forte e costante nella sua disponibilità a seguire i piani divini. Il suo silenzio di padre può insegnarci l'importanza di ascoltare Dio e agire in risposta alla Sua chiamata, senza necessità di parole.
Il mistero della maternità di Maria e il ruolo di Giuseppe
San Giuseppe è anche il guardiano del mistero di Maria e del bambino Gesù. Sebbene Maria, in quanto madre di Dio, fosse la prima a contemplare il mistero dell'Incarnazione, Giuseppe viveva a fianco di Maria un mistero che, pur non essendo suo in prima persona, gli veniva affidato nel suo ruolo di custode. Giuseppe ha protetto Maria e Gesù con amore, ma anche con un’umiltà che lo rende figura di un padre che non cerca di essere al centro, ma che si fa strumento per il bene del suo Figlio divino.
La sua devozione a Maria e la sua sollecitudine per Gesù non si limitavano solo ai momenti quotidiani, ma si estendevano anche agli aspetti più sacri e profondi, come la Presentazione al Tempio. In questo atto di fede, Giuseppe non solo accetta il ruolo di padre terreno di Gesù, ma si riconosce parte di un piano divino molto più grande di lui.