DALLA LETTERA ENCICLICA
HAURIETIS AQUAS
SULLA DEVOZIONE AL SACRO CUORE DI GESÙ
Ancor prima di mangiare l’Ultima Cena con i suoi discepoli, al solo pensiero dell’istituzione del Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue, la cui effusione avrebbe sancito la Nuova Alleanza, il Cuore di Gesù aveva avuto fremiti di intensa commozione, da Lui rivelati agli Apostoli con queste parole: « Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima di patire »; ma la sua commozione dovette raggiungere il colmo, allorché « prese del pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Questo è il mio corpo, il quale è dato a voi; fate questo in memoria di me ». E così fece col calice, dopo aver cenato. dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel sangue mio, che sarà sparso per voi ».
Si può quindi a buon diritto affermare che la divina Eucaristia, sia come Sacramento che come Sacrificio, di cui Egli stesso è dispensatore e immolatore mediante i suoi Ministri « da dove sorge il sole fin dove tramonta », come pure il Sacerdozio, sono doni palesi del Cuore Sacratissimo di Gesù.
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