DIVINO ESERCIZIO
Elena Guerra
Da praticarsi nei Lunedì dell' anno, essendo il Lunedì particolarmente consacrato allo Spirito Santo.
I. Portati, o Cristiano, col pensiero al principio dei tempi, e ricorda quell' alito divino che partendo dal seno di Dio, passò nell' uomo, nuova creatura, e gl' infuse non solo un' anima immortale, ragionevole e ricca di doni soprannaturali, ma anche lo Spirito del medesimo Creatore, che stabilì nell' uomo la sua dimora. E' vero che il peccato d' origine e i peccati attuali ci han privato di tanta grazia, ma ce la rende il Sangue del Redentore applicatoci nei Sacramenti. Questa inabitazione dello Spirito Santo in noi è una delle più ammirabili e consolanti verità che offra la nostra santa Fede alla meditazione del Cristiano. E tu, anima cara, come spesso te la richiami alla mente? Come ti consola il pensare che sei tabernacolo eletto del Dio vivente? Pensa che il dimenticare e apprezzar poco i più segnalati benefizi di Dio è una vera ingratitudine, da cui poi deriva raffreddamento nel divino servizio, infedeltà e mille altri mali. Ce lo dice anche il medesimo Spirito Santo: La terra è piena di desolazione perchè non v' è più chi pensi di cuore; cioè, chi mediti le meraviglie della divina Bontà, fra le quali una delle più stupende è l' aver Dio comunicato il suo Spirito all' anima nostra.
Sono anch' io, o Signore, di quegl' ingrati che poco apprezzano sì gran dono e facilmente lo pongono in oblìo. Vi domando perdono di tanta sconoscenza; e sapendo come l' infinita Bontà vostra compatisce la nostra stoltezza e rende bene per male, vi supplico ad arricchirmi di nuova e più larga effusione del vostro divino Spirito, affinché io apprezzi sempre più tanta grazia e fedelmente vi corrisponda.
Pater, Ave e Gloria.
II. Considera ora, o pio Cristiano, gli effetti consolatori di quel mistero d' amore che è 1' albergare dello Spirito di Dio nell' anima fedele. Questi sono i principali: chiarezza d' intelletto, pace di cuore, rettitudine e fermezza di volontà; le azioni poi di un' anima congiunta allo Spirito Santo portano un' impronta divina che le rende accettabili all' Altissimo, il quale le ricambia di premio eterno. Potrebbe mai il tuo Dio, o anima cristiana, esserti largo di maggior grazia? Ma tu come vi corrispondi? Come ti porti con quell' Amico divino che è lo Spirito di Dio in te? Ne assecondi i desideri; o non piuttosto lo contristi quasi ogni giorno? E si contrista il divino Ospite dell' anima sempre che la nostra volontà, lasciandosi muovere da uno spirito a Lui contrario, si determina al male; e si contrista ancora ricusando di seguire le sue sante ispirazioni. Affinché non t' incolga tal disgrazia attendi bene, o Cristiano, a frenare i primi moti delle passioni, e a non lasciarti vincere dalla pigrizia, a non lasciarti piegare dalle esigenze dello spirito mondano, riflettendo che l' unica cosa interessante è il secondare lo Spirito di Dio, e ritenerlo in sè qual dolce Amico ed Ospite dell' anima.
Dopo avervi tante volte e in tanti modi contristato, o dolce Spirito del mio Dio, conosco d' aver demeritato la vostra benevolenza, i vostri doni, ma d' altra parte so che siete Amore, e Amore infinito, Amore che mai non nega il perdono a chi lo chiede e che sempre abbraccia chi a Lui ritorna. Dolente dunque di avervi tanto contristato, a Voi ritorno, ed insieme col perdono vi domando la fortezza necessaria per resistere ad ogni tentazione del cattivo spirito, ad ogni male tendenza della mia corrotta natura e ad ogni allettamento dello spirito mondano. Venite, venite in me, o Spirito Santo, perché senza di Voi non posso fare nulla di bene.
Pater, Ave e Gloria.
III. Com' erano felici i nostri progenitori finché, mantenutisi innocenti, ebbero in sé lo Spirito di Dio! Ma quando lo Spirito infernale li ebbe indotti a disobbedire, e il Divino Spirito si fu partito da loro, oh! che desolazione in quelle anime!... Timore, rimorsi, tenebre, agitazione, vergogna e perfino la disperazione, se la divina Misericordia non avesse posto la mano su tanti mali colla promessa d' un Redentore. Il motivo dunque, l' unico motivo per il quale lo Spirito di Dio abbandona l' uomo è il peccato. - Ma quell' Eterno Amore, che è lo Spirito Santo, abbandona poi del tutto l' uomo allorché il peccato lo rende ribelle all' Altissimo? Ah! che anche nei giorni delle nostre infedeltà non mancano i suoi benefizi; ché or ci sveglia col timor santo e con salutari rimorsi per eccitarci a pentimento; or ci chiama con buone ispirazioni per ricondurci sulla via della virtù... Ah, sì, bisogna confessarlo: l' anima nostra, anche quand' è ingrata e ribelle, non ha, nè può avere miglior amico che lo Spirito di Dio. - Ma se il Cristiano prosegue a resistere a tanta grazia e a contristare il divino Spirito?... disgraziato! perderà per sempre quell' ottimo Amico, perché Egli, che è sommo Bene, non può stare insieme col sommo male che è l' ostinazione nel peccato. - Che fai dunque, o povera anima mia, allorché apri le porte al peccato, e nel peccato t' indori?
Tu allora altro non fai che la tua rovina, perché cacci da te lo Spirito di Dio.
Me lo dice anche il cuore colle sue agitazioni e coi suoi rimorsi, o Signore, che col peccato io perdo il vostro Spirito, che È Spirito di luce e di amore, Spirito di consolazione e di pace. Mai più peccati, o mio Dio, mai più. Io voglio che abiti in me il vostro Spirito, però rinunzio nuovamente, come feci nel santo Battesimo, al mondo, al demonio e alle mie sfrenate passioni; e Voi, Santo Spirito, fonte d' ogni bene, restate meco per sempre.
Pater, Ave e Gloria.
Veni Creator.