SCOPO DEL SITO : Il sito non ha scopo di lucro. Bensì la propagazione della preghiera cristiana dalle orazioni scritte dai Padri della Chiesa sino a quelle proposte ai nostri giorni. Perché immettere in rete un altro sito sulla preghiera, che si aggiunge, ai tanti già esistenti? Per almeno tre motivi:
- Una più larga diffusione delle preghiere, più o meno note, che sono patrimonio culturale, sociale, religioso della Chiesa Cattolica e della umanità intera;
- Un sito che si propone come strumento purificatore a dimostrazione che un mezzo d'informazione potente quale internet possa essere sfruttato per il bene spirituale del suo utente;
- Come ulteriore tassello nella corretta diffusione del Regno di Dio per una evangelizzazione anche attraverso le nuove tecnologie.
All'interno di ogni sezione, la dove sarà possibile, in relazione al reperimento di notizie certe, insieme alla preghiera sarà esposta la modalità di recitazione della stessa e la spiegazione della fonte dalla quale deriva.
La preghiera è uno strumento santificante. Dio stesso l'ha posta come condizione essenziale per ottenere grazie, non perché Egli sia insensibile al male presente nel mondo, bensì perché perseverando nella preghiera l'uomo tende ad unirsi a Lui che è il Sommo Bene. Quale giovamento migliore di questo può aspirare un anima se non il congiungimento al proprio Creatore?
La preghiera, quella insegnataci da Gesù, è un sacrificio spirituale che ha cancellato quello del vecchio testamento. Leggiamo in Isaia 1, 11 e seguenti : "Che m`importa dei vostri sacrifici senza numero?"dice il Signore."Sono sazio degli olocausti di montoni e del grasso di giovenchi; il sangue di tori e di agnelli e di capri io non lo gradisco. Quando venite a presentarvi a me, chi richiede da voi che veniate a calpestare i miei atri? Smettete di presentare offerte inutili, l`incenso è un abominio per me; noviluni, sabati, assemblee sacre,non posso sopportare delitto e solennità. ". Quello che richiede il Signore è scritto nel vangelo di Giovanni 4, 23 e seguenti : "Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità".
Gesù Cristo non volle che la preghiera fosse strumento di male. Per questo essa sostiene i deboli, cura i malati, apre le porte del carcere, libera gli indemoniati, scioglie le catene degli innocenti, lava i peccati, respinge le tentazioni, allontana le persecuzioni, conforta i paurosi, guida i pellegrini, incoraggia i generosi, calma le tempeste, sostenta i poveri, ammorbidisce i cuori induriti, rialza i caduti, sostiene i deboli, sorregge i forti. Ma c'è un fatto che dimostra più di ogni altro il dovere e il valore dell'orazione, che il Signore stesso ha pregato.
Gesù stesso era un uomo di profonda e radicata preghiera. Nei vangeli esistono svariati episodi che lo colgono in preghiera o dove egli stesso esorta alla preghiera. È Gesù che ci ha lasciato la mirabile preghiera al Padre la principale preghiera della cristianità.
In Luca 3, 21-22 leggiamo : «Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: "Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto"». Prima di ricevere lo Spirito Santo Gesù stava in preghiera.
In Matteo 14, 22-23 si evince quanta forza Gesù trovasse nella preghiera. Dopo aver predicato ad una moltitudine di gente per tutta la giornata ed averla sfamata con la moltiplicazione dei cinque pani e dei due pesci il brano ci dice : "Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull`altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù."
Nella stessa giornata nel miracolo della moltiplicazione l’evangelista Matteo nel Cap 14 dal ver. 16 al 19 ci dice «Ma Gesù rispose: "Non occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare". Gli risposero: "Non abbiamo che cinque pani e due pesci!". Ed egli disse: "Portatemeli qua". E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull`erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla». La benedizione di cui si parla in questo brano era la preghiera che si formulava prima del pasto.
Nel vangelo di Luca 5, 5 e seguenti Gesù ci ammaestra nella perseveranza nella preghiera. «Poi aggiunse(Gesù): "Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall`interno gli risponde: Non m`importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza"».
Nelle parole scritte in Matteo 21, 21-22 Gesù ci esorta ad domandare con fiducia senza titubanza con la vera fede dei figli di Dio. «Rispose Gesù: "In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete"».
Inoltre Gesù ci spinge ad una preghiera che elevi il nostro spirito al di sopra delle rivalità e debolezze umane "Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati". Dal vangelo di Marco 11, 25.
All’inizio della sua passione Gesù pregava intensamente come è scritto nel vangelo di Luca 22, 39 e seguenti : «Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: "Pregate, per non entrare in tentazione". Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà". Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all`angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: "Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione"».
Anche gli apostoli e la madre di Gesù pregavano intensamente. Da questo brano della bibbia sappiamo che erano costanti e unanimi nella preghiera : "Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato. Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C`erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui." Dagli Atti degli Apostoli 1, 14-15.
Quest’altro brano degli Atti degli Apostoli ci conferma quanto sia importante la preghiera : «Cornelio allora rispose: "Quattro giorni or sono, verso quest`ora, stavo recitando la preghiera delle tre del pomeriggio nella mia casa, quando mi si presentò un uomo in splendida veste e mi disse: Cornelio, sono state esaudite le tue preghiere e ricordate le tue elemosine davanti a Dio. Manda dunque a Giaffa e fà venire Simone chiamato anche Pietro; egli è ospite nella casa di Simone il conciatore, vicino al mare.» Cap 10, 30-32. Cornelio è un "Gentile" cioè un pagano, ma nonostante questo gli appare un angelo di Dio che gli conferma le grazie ottenute e gli dà le indicazioni affinché possa rintracciare Pietro il quale lo farà entrare a tutti gli effetti ed ufficialmente, tramite il battesimo in Acqua e Spirito, fra il popolo di Dio.
Negli Atti degli Apostoli 12, 5 è chiara quanto sia importante la preghiera per il prossimo. In questo caso si tratta di San Pietro. "Pietro dunque era tenuto in prigione, mentre una preghiera saliva incessantemente a Dio dalla Chiesa per lui." Successivamente San Pietro venne liberato dalla prigione tramite l’intervento di un angelo di Dio che lo coprì con un mantello nascondendolo agli occhi di tutti i suoi carcerieri.
Atti 16, 25-32 "Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i carcerati stavano ad ascoltarli. D`improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito tutte le porte si aprirono e si sciolsero le catene di tutti. Il carceriere si svegliò e vedendo aperte le porte della prigione, tirò fuori la spada per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. Ma Paolo gli gridò forte: "Non farti del male, siamo tutti qui". Quegli allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando si gettò ai piedi di Paolo e Sila; poi li condusse fuori e disse: "Signori, cosa devo fare per esser salvato?". Risposero: "Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia". E annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa. Egli li prese allora in disparte a quella medesima ora della notte, ne lavò le piaghe e subito si fece battezzare con tutti i suoi;" Questo brano di cui sono protagonisti San Paolo e Sila ci mostra quanto sia importante la preghiera nei momenti disperati. Non solo i due vengono liberati, ma la loro incessante preghiera converte i compagni di carcere ed il carceriere con tutta la sua famiglia. Il brano ci dice che innalzavano inni a Dio e che i carcerati stavano ad ascoltarli, inoltre gli stessi non fuggono dopo il terremoto in quanto il carceriere voleva suicidarsi ma San Paolo gli impedisce questo atto informandolo che sono tutti presenti.
La preghiera è importante è un fondamento della fede e del colloquio con Dio.
Per tanto possiamo concludere con le parole di San Paolo dalle lettere agli Efesini 3, 14 e seguenti : "Per questo, dico, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell`uomo interiore. Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l`ampiezza, la lunghezza, l`altezza e la profondità, e conoscere l`amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio. A colui che in tutto ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che già opera in noi, a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen".