Da diario di Santa Faustina Kowalska
9.VII.37.
Questa sera è venuta da me una delle suore defunte: mi ha chiesto un giorno di digiuno e di offrire per lei in quel giorno tutte le pratiche di pietà. Le ho risposto che ero d' accordo. Il giorno dopo fin dal mattino ho espresso l' intenzione di offrire tutto a favore di quella suora. Durante la santa Messa per un momento ho vissuto il suo tormento, ho provato nell’anima una fame così grande di Dio che mi sembrava di morire per il desiderio di unirmi a Lui. La cosa è durata un breve momento, ma ho capito che cos' è la nostalgia delle anime del purgatorio. Subito dopo la santa Messa ho chiesto alla Madre Superiora il permesso per il digiuno, ma non l' ho ottenuto perché sono ammalata. Quando sono entrata in cappella, ho sentito queste parole: «Se lei, sorella, avesse digiunato, avrei ottenuto il sollievo soltanto questa sera, ma per l' obbedienza, che le ha proibito di digiunare, ho ottenuto il sollievo immediatamente. L' obbedienza ha un grande potere». Dopo tali parole udii: « Dio gliene renda merito ».
Altro brano del diario
In quel tempo domandai al Signore Gesù: « Per chi ancora devo pregare? ». Gesù mi rispose che la notte seguente m' avrebbe fatto conoscere per chi dovevo pregare. Vidi l' Angelo Custode, che mi ordinò di seguirlo. In un momento mi trovai in un luogo nebbioso, invaso dal fuoco e, in esso, una folla enorme di anime sofferenti. Queste anime pregano con grande fervore, ma senza efficacia per se stesse: soltanto noi le possiamo aiutare. Le fiamme che bruciavano loro, non mi toccavano. Il mio Angelo Custode non mi abbandonò un solo istante. E chiesi a quelle anime quale fosse il loro maggior tormento. Ed unanimemente mi risposero che il loro maggior tormento è l' ardente desiderio di Dio. Scorsi la Madonna che visitava le anime del purgatorio. Le anime chiamano Maria « Stella del Mare ». Ella reca loro refrigerio. Avrei voluto parlare più a lungo con loro, ma il mio Angelo Custode mi fece cenno d' uscire. Ed uscimmo dalla porta di quella prigione di dolore. Udii nel mio intimo una voce che disse: « La Mia Misericordia non vuole questo, ma lo esige la giustizia ». Da allora sono in rapporti più stretti con le anime sofferenti del purgatorio.