Per il giorno dell' Epifania Nasce il Figlio di Dio umile e povero in una grotta, ivi lo riconoscono, sì, gli angeli del cielo cantando: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli " (Lc 2, 14), ma gli uomini della terra, per la salvezza dei quali nasce Gesù, lo lasciano abbandonato. Appena pochi pastori vengono a riconoscerlo ed a confessarlo per loro Salvatore. Ma l' amante Redentore vuol già iniziare a comunicarci la grazia della sua Redenzione per cui comincia a rivelarsi anche ai gentili che ne lo conoscevano, ne lo aspettavano. Perciò manda la stella ad avvisare i santi Magi, illuminandoli insieme con la luce eterna, affinché venissero a riconoscere e adorare il loro Redentore. Questa fu la prima e somma grazia a noi fatta, la chiamata alla fede. Oh Salvatore del mondo, che ne sarebbe di noi se tu non fossi venuto ad illuminarci? Saremmo simili ai nostri padri che adoravano, come fossero dèi, bruti, marmi e legni, sicché saremmo tutti dannati. lo ti ringrazio oggi da parte di tutti gli uomini.  |
Ecco i Magi senza dimora si mettono in viaggio, e per mezzo della stella giungono dove giace il santo Bambino (cfr: Mt 2, Il). Ivi non trovano che una povera fanciulla ed un povero bimbo coperto di poveri pannicelli; ma all' entrare in quella casa, ch' era stalla di animali, provano un gaudio interno e sentono il cuore attratto da quell' amabile Bambino. Quelle paglie, quella povertà , quei vagiti del loro piccolo Salvatore sono tutte saette d' amore e fiamme ai loro cuori illuminati.
Sì, Gesù mio Bambino, quanto più umiliato e povero ti miro, tanto più tu m' infiammi del tuo amore.
Il Bambino dimostra a quei santi pellegrini un viso giulivo, e con tal segno accetta quelle prime "prede" della sua Redenzione. Anche la divina Madre tace, ma col suo volto giocondo ben li accoglie e li ringrazia di quell' ossequio fatto al suo Figlio. Essi ancora in silenzio l' adorano e lo riconoscono per loro Salvatore e Dio, offrendogli i doni d' oro, d' incenso e mirra.
Bambino, mio re Gesù, anch' io ti adoro e ti offro il mio misero cuore. Accettalo tu e mutalo. Fa ch' egli sia tutto tuo e non ami altri che te. Dolce mio Salvatore, salvami, e la salute mia sia l' amarti sempre e senza riserva, Vergine santa Maria, questa grazia da te la spero.
Sant ' Alfonso Â